ATTIVITÀ APERTE AL PUBBLICO

CAMBIAMENTI CLIMATICI: il ruolo delle scienze nelle scelte future

a.a. 2017/2018

Attività nell'ambito del progetto WORKSHOP ANNUALE
Attività aperte al pubblico
Numero massimo di partecipanti: 400

14 Ottobre 2017 / dalle 9 alle 13 / Aula D - plesso Berti Pichat (viale Berti Pichat 6/2, Bologna)

Esperti di diverse discipline illustrano alcune delle problematiche legate ai cambiamenti climatici e discutono dlele possibili strategie da mettere in atto per contrastarne gli effetti indesiderati.

L'incontro è rivolto principalmente a studenti e docenti di scuola secondaria e università.

Fabrizio Antonioli
Livello del mare: passato, presente e futuro delle coste Italiane
Durante il seminario si illustrerà quali sono le implicazioni dell'innalzamento del livello marino sulle dinamiche costiere, evidenziando le conflittualità con le attività umane e le strategie che l'uomo dovrà mettere in campo per convivere o contrastare gli effetti indesiderati. Il tema verrà affrontato riportando anche i risultati delle ricerche svolte dall’ENEA sia a scala Nazionale che Mediterranea. Si mostrerà che genere di ricerche vengono condotte a mare per redigere le carte del rischio di allagamento da parte del mare di alcune aree costiere Italiane al 2100.

Vincenzo Balzani
Energia, clima, sviluppo sostenibile
Viviamo nella cosiddetta Economia Lineare, un modello di sviluppo non sostenibile basato sulle false assunzioni che le risorse sono infinite ed infinito è anche lo spazio dove disporre i rifiuti. L’Economia Lineare opera con l’energia fornita dai combustibili fossili, una risorsa non rinnovabile il cui uso genera, oltre a sostanze inquinanti, grandi quantità di anidride carbonica, un “gas serra” responsabile per i cambiamenti climatici. L’unica soluzione per fermare i cambiamenti climatici è abbandonare l’uso dei combustibili fossili ed utilizzare le energie rinnovabili e pulite fornite dal sole, dal vento e dall’acqua. Utilizzando le energie rinnovabili è possibile passare dall’Economia Lineare all’Economia Circolare, basata sull’uso di materie prime in quantità minima (risparmio) e in modo intelligente (efficienza) per fabbricare “cose” ideate non solo per essere usate, ma anche per essere riparate, riusate, raccolte e riciclate al fine di ottenere nuove risorse. La Chimica è chiamata a giocare un ruolo importante nell’Economia Circolare sviluppando nuove tecnologie per estrarre le risorse minerarie, per riciclare gli elementi in modo efficiente, per ideare processi che permettano di ridurre le quantità di materiali utilizzati e, soprattutto, per sostituire nei congegni, nelle apparecchiature e più in generale nei prodotti industriali l’uso di elementi chimici meno abbondanti con altri presenti sulla Terra in maggiore quantità.

Simone Giannini
Eventi climatici ed effetti sulla salute
Le attività antropiche, soprattutto nel secolo appena concluso, hanno alterato la composizione dell’atmosfera modificando così l’equilibrio del sistema climatico. In Emilia-Romagna già da alcuni anni vengono investite risorse nelle tematiche legate ai possibili impatti sanitari dei cambiamenti climatici, sia da parte della Regione che di Arpae. Nell’estate appena conclusa sono stati evidenti gli effetti più diretti del cambiamento climatico, ovvero l’aumento della frequenza, dell’intensità e della durata delle ondate di calore. I periodi di caldo intenso hanno infatti una notevole rilevanza da un punto di vista sanitario, come evidenziato da una vasta letteratura scientifica. A questo proposito recentemente una particolare attenzione è stata dedicata all’impatto della struttura delle aree urbane che influiscono in maniera rilevante sul benessere e la salute dei cittadini. Esiste infatti un legame molto forte fra le caratteristiche delle aree urbane e il manifestarsi del fenomeno detto delle “isole di calore”. Sono poi da evidenziare i possibili effetti indiretti del cambiamento climatico quali quelli legati alla diffusione più ampia di insetti vettori di patologie infettive quali la malaria o la West-Nile fever. Fra gli effetti indiretti possiamo poi ricordare quelli legati ai segnali di cambiamento delle caratteristiche della stagione di pollinazione, che rivestono una particolare importanza sulle patologie di origine allergica e che riguardano una fetta sempre più ampia della popolazione.

Antonello Pasini
Chi ha acceso il riscaldamento? ... e come possiamo spegnerlo?
Oggi ci ritroviamo a vivere su un pianeta globalmente più caldo di quello dei nostri nonni. Perché? Quali sono le cause di questo riscaldamento riscontrato nella storia recente della Terra? La matematica e la fisica sono gli strumenti fondamentali per rispondere a queste domande. Analizzeremo modelli fisico/matematici di tipo diverso e vedremo che danno tutti la stessa risposta: l’attività umana è stata preponderante per giungere a questo punto. E qui non si tratta solo di sudare un po’ di più: il riscaldamento porta a cambiamenti del clima che hanno impatti molto forti sui territori, sugli ecosistemi e sull’uomo – ad esempio relativamente alle attività produttive (prima tra tutte l’agricoltura) e alla salute – ma anche sui fenomeni migratori recenti. Ma allora, se siamo stati noi a creare questa situazione, possiamo far qualcosa per evitare gli impatti più negativi dei cambiamenti climatici? Certamente. Si analizzeranno gli scenari futuri che derivano sostanzialmente dalle nostre scelte, sia a livello di negoziato politico globale, sia alla scala delle azioni locali, personali o di piccoli gruppi.

Paolo Trost
Cibo per tutti nel XXI secolo
Siamo 7 miliardi e mezzo, e nel 2050 avremo superato abbondantemente i 9 miliardi. L’economia cresce ad un ritmo superiore a quello della popolazione. L’aumento di reddito porta a cambiamenti nelle abitudini alimentari. Oggi, la produzione mondiale di cibo sarebbe sufficiente a sfamare tutti, ma 800 milioni di persone sono cronicamente denutrite. Per ragioni diverse nei diversi paesi, una quota vicina al 30% del cibo prodotto nel mondo viene persa o deliberatamente sprecata. Nel corso di questo secolo la domanda alimentare continuerà a crescere, ma i cambiamenti climatici metteranno a dura prova la capacità dell’agricoltura di fornire cibo sufficiente per tutti. Il problema della sicurezza alimentare nel XXI secolo è un problema complesso che richiederà interventi a vari livelli per poter essere risolto. Da una parte non si potrà prescindere dalla riduzione degli sprechi e dal combattere la povertà. Dall’altra sarà necessario aumentare la produzione agricola mondiale. Ma il pianeta ha riserve limitate di risorse non rinnovabili, ed altrettanto limitata è la capacità del pianeta di sopportare il peso del nostro sistema produttivo, sia in termini di emissioni di CO2 che, più in generale, di inquinamento ambientale. L’unica strada sembra essere quella dell’intensificazione sostenibile dell’agricoltura, che coniughi l’aumento della produttività agraria con la riduzione del consumo di risorse non rinnovabili, un compromesso difficile che richiederà soluzioni innovative e molta ricerca.

https://eventi.unibo.it/incontro-cambiamenti-climatici-pls2017