Laboratorio 5: La seconda rivoluzione quantistica

Oggi, più che mai, c’è la necessità di adattarsi e di saper vivere in una società in cui le parole chiave sono diventate incertezza, probabilità, possibilità, previsione, scenari futuri. La scienza (meccanica quantistica, scienza dei sistemi complessi) sviluppata nel secolo scorso, e la sua evoluzione, presenta una struttura epistemologica che incorpora naturalmente questo nuovo vocabolario, necessario per comprendere il mondo in cui viviamo. Da questo punto di vista, la Seconda Rivoluzione Quantistica di cui oggi si sente sempre più parlare è una vera e propria una risorsa. Questa rivoluzione, che è innanzitutto una rivoluzione culturale, sta portando allo sviluppo di una nuova generazione di tecnologie che sembrano avere le potenzialità si superare i limiti di elaborazione dei super computer classici e che tutte le nazioni più potenti (quali Europa, Cina e America) stanno cercando di sviluppare. Alla base di queste nuove tecnologie c’è la capacità di manipolare e controllare il singolo atomo, il singolo fotone (Qubit) e, dunque, di sfruttare alcune proprietà quantistiche come il principio di sovrapposizione e l’entanglement. Gli esperimenti chiave che hanno portato alla nascita di quella che oggi si chiama “quantum information science” sono stati sviluppati da Aspect, Zelinger e Clauser negli anni ’70, vincitori del premio Nobel per la Fisica 2022.

Dagli anni ’70 ad oggi la ricerca ha fatto enormi passi avanti, siamo nel bel mezzo di una rivoluzione che sta cambiando la società in cui viviamo e che si prospetta avere un forte impatto sul futuro.

In questo quadro, il Laboratorio si pone i seguenti obiettivi:
acquisire le conoscenze di base di fisica quantistica necessarie per cogliere la differenza tra computer classico e quantistico e per cogliere le potenzialità di queste nuove tecnologie;

Le attività previste nel laboratorio sono: a) lezioni di esperti, b) lavori di gruppo per acquisire strumenti operativi, c) lavori di gruppo per la costruzione di un progetto. 

Il laboratorio è realizzato in collaborazione con i progetti Erasmus+ IDENTITIES,  I SEE e FEDORA.